Dopo
i rigori invernali uno dei primi confortanti indizi che ci comunicano
una timida ma sicura ripresa del ciclo vitale in natura, è un
piccolo fiore bianco campanulato dalle affusolate foglie glauche
nastriformi di rara eleganza. E' il Bucaneve, piantina perenne alta
dai dieci ai quindici centimetri, appartenente alla famiglia delle
Amarillidacee, che
insieme a ellebori, ciclamini e crochi, anticipa l'allegria della
primavera. Il suo nome, come evidente, corrisponde del tutto
all'operazione connessa al suo schiudersi che avviene bucando
letteralmente il terreno nevoso.
Per fortuna ancora
presente allo stato spontaneo nei prati e boschi delle Alpi
Marittime fino ad altitudini di tutto rispetto (1800 mt), non appena
la temperatura si rialza, con il tepore, emana un dolce effluvio
lievemente mielato. Grazie a questo sottile profumo è cibo
apprezzato dalle api che insieme alle formiche concorrono
all'impollinazione ed alla risemina di questo prezioso gioiellino
botanico.
“Una primavera senza
bucaneve porta un'estate senza frutti”
recita un detto contadino che attribuisce a questo fiore un presagio
di fertilità per le stagioni a venire. L'aspetto delicato e perfino
umile, accentuato dal candore dell'infiorescenza pendula, non deve
però celare l'incredibile forza insita in questa piccola bulbosa che
spinge precocemente le sue foglioline appuntite per emergere alla
luce attraverso il suolo ancora indurito dal gelo.
Fiorisce da febbraio ad
aprile il Galanthus nivalis,
nome botanico dal greco 'fiore di latte e
delle nevi' perché
allude al candore, alla purezza e alla
'Dea Bianca',
l'antica icona della fecondità che ci riconduce alla Luna, alla
Terra e alle Stagioni. Anche detto
Galantino e Foraneve, rappresenta la speranza e la tenacia nel
persistere della vita vegetativa nonostante la stagione avversa,
perciò simbolo della consolazione come narra la leggenda che lo
vorrebbe creato da un angelo pietoso per riportare sorriso e luce
alla disperata Eva cacciata con Adamo dal Paradiso terrestre.
Freidolina
a Oncino e Chouqueto
a Monterosso, nelle parlate occitane,
protagonista di leggende e favole con
trasfigurazioni letterarie evocate dai numerosi soprannomi popolari
quali Stella del mattino, Lacrima bianca,
Goccia di neve, Campanello del lupo, Fiore della purificazione e
Campana della Candelora. In
questi ultimi due, in particolare, vien
conferito al Bucaneve il titolo di 'fiore del
due febbraio', giorno in cui le donne,
secondo il folclore, ne avrebbero fatto largo uso per adornarsene in
segno di purezza. Da Imbolc,
celebrata dai Celti per il primo risveglio della natura dedicato alla
dea-madre Brigit, fino alla Candelora dei Cristiani che cade quaranta
giorni dopo la nascita di Gesù come 'Festa
della purificazione' della Vergine dopo il
parto, questo fiore era uno dei principali addobbi nelle chiese.
Come spesso avviene per il
gioco delle ambivalenze, il Bucaneve è stato considerato,
soprattutto nella tradizione anglosassone, anche un 'fiore
dei morti' assai diffuso nei cimiteri
vittoriani, forse perché, come prodotto erboristico, il Galanthus
è considerato moderatamente velenoso.
Dosi eccessive di
preparati a base di questa pianta possono dare effetti tossici con
importanti sintomi di bradicardia e ipotensione. Pertanto se ne
sconsiglia l'uso 'fai da te' mentre in medicina, appositamente
trattato in dosi minime, viene indicato soprattutto come analgesico e
curativo per il morbo di Alzheimer grazie a un alcaloide in esso
contenuto, la galantamina, che
ha destato vivo interesse fra studiosi e
ricercatori fin dagli anni Cinquanta, perché capace di contrastare
il deterioramento cognitivo proprio della malattia neurologica che si
è largamente estesa in questi ultimi decenni in tutto il modo
occidentale.
Di questa semplice ma
pregiata bulbosa molti sono gli estimatori e i collezionisti in tutto
il mondo che ne ricercano e apprezzano le numerose varietà, in gran
parte cultivar delle
venti specie esistenti in natura, visitando social
networks e mercati tra i quali la famosa
Fiera floricola denominata London Early Spring
Plant Fair, dedicata al Bucaneve e
organizzata dalla Royal Horticultural
Society, che si svolge
ogni anno in Inghilterra.
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