Pochi giorni fa sulla porta di Casa Rolfi, a Mondovì, una scritta in tedesco, antisemita e provocatoria, voleva farci ripiombare nell'ombra buia di un passato che proprio oggi ha la sua 'Giornata della Memoria'. Hanno sbagliato indirizzo. Tante le luci che si sono accese vicino alla casa di Lidia Rolfi Beccaria, la scrittrice partigiana deportata a Ravensbruck a diciannove anni.
Tante le persone che si sono strette ad Aldino, figlio di Lidia, che ne ha raccolto il testimone con vero amore, tenendo viva la memoria, proprio come aveva fatto SEMPRE Lei che per tutta la vita ha voluto far conoscere la tragedia immane dei 'campi di concentramento nazisti' perché nessuno potesse mai più cadere vittima di tale Orrore. Con conferenze, con i suoi libri e con i 'viaggi della memoria', per scongiurare la violenza fin dal suo nascere e combattere la cultura dell'odio e della paura del diverso.
La vita è bella ... e a LIDIA che amava, i fiori, la musica, la vita, dedico 'La rosa bianca' . E' una canzone di amicizia, contro la guerra, che uscì nel 1963 con la musica di Sergio Endrigo e il testo del poeta cubano José Martì.
E' legata a un bellissimo ricordo di un invito a cena con altri amici, a casa sua. Proprio quella casa la cui porta hanno tentato malamente di violare. Senza riuscirci nè oggi nè mai.
Nessun commento:
Posta un commento