Un
prodigio della natura che si ripete ogni anno, tra gennaio e febbraio
quando meno te l'aspetti, nell'orto o nel giardino ormai addormentati
e irrigiditi dal gelo lo ritrovi davanti agli occhi come una cascata
di vividi fiorellini giallo-dorati inondanti luce solare che riscalda
i rigori dell'inverno. Eccolo lì, il nostro Jasminum
nudiflorum,
ancor più suggestivo e quasi surreale se rivestito di neve o di
ghiaccio a cui resiste fino ai meno quindici sotto zero. La dizione
scientifica ne sottolinea la particolarità: gli eleganti e sottili
rami ancora nudi, verdi zampilli campestri, si ricoprono di fiori
prima che compaiano le piccole e ben disegnate foglie ovali che
perdureranno poi per tutto l'anno.
Rustico
e paziente, più noto come Gelsomino giallo, Gelsomino di San
Giuseppe o Gelsomino invernale, là nell'angolo dove è stato
relegato vicino alla colonna del portico, esposto a sud ovest nella
sua posizione preferita, senza particolari attenzioni e cure
rallegra, sinuoso e vivido, i mesi più grigi dell'anno ed accoglie
la primavera, 'ying
chun hua',
come si dice in Cina, terra dove pare abbia avuto origine.
Diffusosi
in Europa, sicuramente fin dal '700,
le Jasmin d'hiver in
Francia e the
winter
Jasmin
in Gran Bretagna, ha un profumo lievissimo che quasi non si
percepisce e per questo viene classificato come inodore. Qui sta la
maggior differenza con il più noto e pregiato Gelsomino bianco
estivo che condivide con la rosa lo scettro delle eccellenze
olfattive. Sovrano a Grasse, in Provenza, capitale europea dei
profumi, dove tuttavia gli altissimi costi di produzione – per
ottenere un kg. di essenza assoluta occorrono circa 7 milioni di
fiori - portano a un netto calo del prodotto naturale utilizzato
soltanto dalle marche più famose e costose, così sostituito da
fragranze artificiali a scapito della qualità
In
Oriente viene abbinato al tè per renderlo più dolce e gradevole. In
aromaterapia l'olio essenziale di gelsomino bianco viene utilizzato
come antidepressivo ad effetto lievemente afrodisiaco, mentre
nell'erboristeria magica i fiori essiccati attirerebbero più l'amore
spirituale che quello fisico (S.Cunningham).
Figlio
di un dio minore il 'giusmin gian o gimela' (Giamello) ha in comune
con il 'giusmin bianch' l'appartenza alla famiglia delle Oleacee.
Nella simbologia botanica però, mentre il fiore bianco è segno di
amabilità, il giallo vuol significare felicità.
Oltre
duecento le specie di questa pianta, tra cui si segnala l'endemico
Chrysojasminum
fruticans della Valle Roya,
un'olacea dal fiore giallo non facilmente reperibile altrove.
Mistral
cita alcune fra le più note in Provenza: “Jaussemin-bastard,
Jaussemin d'Espagno, Jaussemin-Fèr, Jaussemin-Jaune,
Jaussemin-Sòuvage.”
In occitano poi la dizione cambia a seconda delle zone:
Jaussemin, Jausemin (d.), Jansemin (g.) Jassemin (viv.) Jasemin,
Jaisemin, Daissemin, Diasemin (niç.), Jaussemi, Janchemin, Jensemil,
Jenchemil (l.), Jansemi (d.), Yansemis (b.).
Ed
è sempre nell'inesauribile
'Lou Trésor dou Félibrige' che
troviamo alcuni detti curiosi relativi al Flour de jaussemin.
“Li
jaussemin”
sono i primi capelli bianchi, e “vai
faire cueie ti jaussemin pèr d'autre”,
è un modo di dire per dissuadere un uomo attempato dal corteggiare
una giovane fanciulla. Lou troubaire Jansemin, fu un soprannome
adottato dal poeta Jacques Boé, nato e morto a Agen (1798-1864).
E
infine il motto “de
jaussemin te courounes la tèsto” (A.Tavan)
è un buon augurio che attraversa molteplici tradizioni culturali
come si evince anche dai versi di un poeta indiano:“Un
gelsomino in fiore sul capo/ del sandalo e dello zafferano sulla
pelle/ una donna amatissima e attraente sopra il corpo/ tutto ciò
è un'eco del paradiso terrestre”
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