lunedì 26 giugno 2017

Le Erbe di San Giovanni

Oltre al dorato Iperico che è l’Erba di San Giovanni per antonomasia, sono attribuite al Santo del solstizio l’Artemisia, figlia di Artemide, divinità femminile,  o Corona di San Giovanni, più nota con il nome di Assenzio comune o volgare. Si trova lungo i margini dei sentieri e delle rovine – molto diffusa fra i ruderi di Triora, nel Ponente ligure – viene usato per un liquore digestivo detto ‘vino d’assenzio’.
L’Asparago di bosco o Rosa di San Giovanni, che alla germinazione primaverile ci procura  gustosi piatti di rossi “asparagi montani” selvatici e,a partire da giugno, impreziosisce con spolverini bianco-gialli i solitamente scuri sottoboschi. Le sue proprietà principali sono espettoranti e  febbrifughe.
L’Edera terrestre o Cinghia di San Gio­van­ni si raccoglie per combattere d’in­verno i malanni dei bronchi.
il Ribes rosso, noto anche come le Bacche di San Giovanni, impareggiabile per il succo che se ne trae, o da consumare in macedonia o trasformato nella classica gelatina, favolosa per le crostate, ricco di vitamina C e quindi tonico e digestivo.
Mar­gherita dei prati è la gloria dei campi, da tutti conosciuta e amata, può essere usata fresca sulle piaghe a scopo cicatrizzante oppure sec­ca, in infusione, ottima per le congiuntiviti.
Achillea millefoglie, l’erba apprezzata da Achille e dai suoi guerrieri per  guarire le ferite che, in infuso, è un buon tonico e aiuta a  liberarsi dai parassiti intestinali.
Infine la preziosa Salvia di cui si dice «Perché dovrebbe morire l’uomo che ha la salvia nel suo giardino?».
La si trova anche selvatica nei prati, ma l’officinale è così facile da coltivare ed è così potente che non bisogna esitare a piantarla nel proprio orticello. In­so­stituibile come tonico e stimolante, è pure un ottimo digestivo.
…e le venti sorelle in ordine alfabetico
An­gelica, Biancospino, Borragine, Ce­lidonia, Genziana, Is­so­po, La­­vanda, Mag­gio­rana, Mal­va, Melissa, Menta, Mir­to, Nasturzio, Pim­pinella, Pian­­taggine, Re­gina dei pra­ti, Ro­smarino, Sem­pre­vi­vo dei tetti, Timo e Ver­bena.
Erbe tutte piuttosto note e utilizzate nella fitoterapia per le  loro comprovate  virtù intrinseche, cui  la notte di San Giovanni aggiunge un sapiente  tocco di sorprendente potere in più, arricchendone i già meravigliosi doni naturali che Madre Terra ci offre spontaneamente.

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