domenica 4 marzo 2018

IL BUCANEVE, fiore della speranza.


Dopo i rigori invernali uno dei primi confortanti indizi che ci comunicano una timida ma sicura ripresa del ciclo vitale in natura, è un piccolo fiore bianco campanulato dalle affusolate foglie glauche nastriformi di rara eleganza. E' il Bucaneve, piantina perenne alta dai dieci ai quindici centimetri, appartenente alla famiglia delle Amarillidacee, che insieme a ellebori, ciclamini e crochi, anticipa l'allegria della primavera. Il suo nome, come evidente, corrisponde del tutto all'operazione connessa al suo schiudersi che avviene bucando letteralmente il terreno nevoso.
Per fortuna ancora presente allo stato spontaneo nei prati e boschi delle Alpi Marittime fino ad altitudini di tutto rispetto (1800 mt), non appena la temperatura si rialza, con il tepore, emana un dolce effluvio lievemente mielato. Grazie a questo sottile profumo è cibo apprezzato dalle api che insieme alle formiche concorrono all'impollinazione ed alla risemina di questo prezioso gioiellino botanico.
Una primavera senza bucaneve porta un'estate senza frutti” recita un detto contadino che attribuisce a questo fiore un presagio di fertilità per le stagioni a venire. L'aspetto delicato e perfino umile, accentuato dal candore dell'infiorescenza pendula, non deve però celare l'incredibile forza insita in questa piccola bulbosa che spinge precocemente le sue foglioline appuntite per emergere alla luce attraverso il suolo ancora indurito dal gelo.
Fiorisce da febbraio ad aprile il Galanthus nivalis, nome botanico dal greco 'fiore di latte e delle nevi' perché allude al candore, alla purezza e alla 'Dea Bianca', l'antica icona della fecondità che ci riconduce alla Luna, alla Terra e alle Stagioni. Anche detto Galantino e Foraneve, rappresenta la speranza e la tenacia nel persistere della vita vegetativa nonostante la stagione avversa, perciò simbolo della consolazione come narra la leggenda che lo vorrebbe creato da un angelo pietoso per riportare sorriso e luce alla disperata Eva cacciata con Adamo dal Paradiso terrestre.
Freidolina a Oncino e Chouqueto a Monterosso, nelle parlate occitane, protagonista di leggende e favole con trasfigurazioni letterarie evocate dai numerosi soprannomi popolari quali Stella del mattino, Lacrima bianca, Goccia di neve, Campanello del lupo, Fiore della purificazione e Campana della Candelora. In questi ultimi due, in particolare, vien conferito al Bucaneve il titolo di 'fiore del due febbraio', giorno in cui le donne, secondo il folclore, ne avrebbero fatto largo uso per adornarsene in segno di purezza. Da Imbolc, celebrata dai Celti per il primo risveglio della natura dedicato alla dea-madre Brigit, fino alla Candelora dei Cristiani che cade quaranta giorni dopo la nascita di Gesù come 'Festa della purificazione' della Vergine dopo il parto, questo fiore era uno dei principali addobbi nelle chiese.
Come spesso avviene per il gioco delle ambivalenze, il Bucaneve è stato considerato, soprattutto nella tradizione anglosassone, anche un 'fiore dei morti' assai diffuso nei cimiteri vittoriani, forse perché, come prodotto erboristico, il Galanthus è considerato moderatamente velenoso.
Dosi eccessive di preparati a base di questa pianta possono dare effetti tossici con importanti sintomi di bradicardia e ipotensione. Pertanto se ne sconsiglia l'uso 'fai da te' mentre in medicina, appositamente trattato in dosi minime, viene indicato soprattutto come analgesico e curativo per il morbo di Alzheimer grazie a un alcaloide in esso contenuto, la galantamina, che ha destato vivo interesse fra studiosi e ricercatori fin dagli anni Cinquanta, perché capace di contrastare il deterioramento cognitivo proprio della malattia neurologica che si è largamente estesa in questi ultimi decenni in tutto il modo occidentale.
Di questa semplice ma pregiata bulbosa molti sono gli estimatori e i collezionisti in tutto il mondo che ne ricercano e apprezzano le numerose varietà, in gran parte cultivar delle venti specie esistenti in natura, visitando social networks e mercati tra i quali la famosa Fiera floricola denominata London Early Spring Plant Fair, dedicata al Bucaneve e organizzata dalla Royal Horticultural Society, che si svolge ogni anno in Inghilterra.








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