sabato 10 ottobre 2020

"Guardiamo il mondo una volta, da piccoli. Il resto è memoria."

 Claudio Giunta

http://www.claudiogiunta.it

Una poesia molto bella di Louise Glück, premio Nobel per la

letteratura 2020 (dall'antologia "Lettere al futuro")

Di Claudio Giunta

Con Nora Calzolaio e Bianca Barattelli (e molti altri aiutanti, a cominciare dalla redazione di DeAgostini Garzanti

Scuola) abbiamo fatto una antologia per il biennio delle scuole superiori. Si intitola "Lettere al futuro". La sezione

che s'intitola "10 poesie molto belle, più una" si apre con una poesia (molto molto molto bella, infatti) di Louise

Glück, che ha appena vinto il Nobel. Eccola, con un mini-commento molto didattico.

Louise Glück, Nostos

C’era un melo nel cortile –

saranno forse

quarant’anni fa – dietro,

solo prati. Ciuffi

di croco nell’erba umida.

Stavo a quella finestra:

fine aprile. Fiori di primavera

nel cortile del vicino.

Quante volte, davvero, l’albero

è fiorito nel giorno del mio compleanno,

il giorno esatto, non

prima, non dopo? L’immutabile al posto

di ciò che si muove, di ciò che evolve.

L’immagine al posto

della terra inarrestabile. Che cosa

so di questo luogo,

il ruolo dell’albero per decenni

preso da un bonsai, voci

che vengono dai campi da tennis –

Terreni. L’odore dell’erba alta, tagliata di fresco.

Quello che uno si aspetta da un poeta lirico.

Guardiamo il mondo una volta, da piccoli.

Il resto è memoria.

There was an apple tree in the yard --

this would have been

forty years ago -- behind,

only meadows. Drifts

of crocus in the damp grass.

I stood at that window:

late April. Spring

flowers in the neighbor's yard.

How many times, really, did the tree

flower on my birthday,

the exact day, not

before, not after? Substitution

of the immutable

for the shifting, the evolving.

Substitution of the image

for relentless earth. What

do I know of this place,

the role of the tree for decades

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